martedì 15 novembre 2016

Mura, fossi, campanili, panoramiche e poggi

Pollenza - Ricordo della Tirreno Adriatico 2016
La provincia di Macerata è forse la più bella d'Italia. Laggiù verso est c'è il mare Adriatico, con le sue lunghe spiagge sabbiose e con il Conero poco più a nord, a far da sfondo. Verso occidente ci sono i monti tra i più alti degli Appennini, con le loro vette innevate per buona parte dell'anno. Tra quei monti vi sono sparsi monasteri, eremi ed abbazie. Ci sono i laghi, e fiumi ed i torrenti. E poi, tra mare e monti vi è una terra ricca, che l'uomo deve aver amato e popolato sin dall'inizio dei tempi. Le colline sono dolci e verdi, i raccolti sono abbondanti. A Giugno il grano è già rigoglioso e danza sinuoso accarezzato dal vento di garbino, che lo asciuga. Su quella terra ricca l'uomo ha costruito le sue dimore, paesi che per noi appassionati di ciclismo sono diventati famosi per le loro salite arcigne. Montelupone sta lì, non distante c'è Montegranaro, Ortezzano si trova un po' più a sud, verso Fermo, e nel raggio di pochi chilometri ci sono tutte quelle salite che fanno invidia al Giro delle Fiandre, anche quelle meno conosciute, come Pitino. Basta seguire lo splendido blog Salite delle Marche dell'amico Michele per leggere di fossi, panoramiche e poggi.
E' tra queste colline, tra le mura antiche dei paesi di queste terre, che i terremoti degli ultimi mesi stanno lavorando duro sulla pelle delle persone. Se la distruzione è arrivata subito e senza appello in Appennino, lì sulle colline è la paura a distruggere lentamente le gente. Ora quelle mura solide sembrano diventate trappole, i torrioni ed i campanili sinuosi sembrano diventati bombe pronte a cadere sulle case circostanti. 
Storie già viste e vissute nei tempi dei tempi, per il lento migrare di questa nostra terra verso i Balcani. Storie antiche come l'uomo, che non è comunque in grado di fare il callo a questi eventi. Adesso è silenzio, alla vigilia di un inverno già difficile ma un giorno tornerà il grano, torneranno anche le corse a lambire quelle mura e torneranno le campane.

Vi invito a leggere il post di Chiara sul blog I Love Marche che suggerisce un metodo eccellente per aiutare queste terre a continuare ed a ricominciare.

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